Studi Oculistici
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Oculistica in pillole
La salute dei Tuoi occhi passa per queste parole
I difetti visivi o refrattivi sono legati a quelli che gli oculisti chiamano vizi di refrazione: condizioni in cui le immagini risultano sfuocate sulla retina per una lunghezza eccessiva del occhio (miopia), un occhio troppo corto (ipermetropia) o perché la cornea ha una forma anomala (astigmatismo).
Infine, dopo i 40 anni compare la presbiopia, difficoltà nella lettura da vicino, per un invecchiamento del cristallino che non riesce più a contrarsi come avviene di solito.
La miopia è il più diffuso difetto visivo: ne è affetto circa il 35% della popolazione mondiale
Il miope vede sfocati gli oggetti lontani ma riesce a vedere nitidi quelli vicini ad una distanza inversamente proporzionale all’entità della miopia.
Misurando la miopia in diottrie (valore della lente correttiva) si possono distinguere:
miopie lievi inferiori alle 4 diottrie,
media elevata fino alle 9 diottrie,
elevata al disopra di questi valori.
La miopia semplice, la più diffusa, si manifesta nell’età della crescita e di solito si stabilizza entro i 20-25 anni. La miopia congenita che è presente sin dalla nascita è tipica dei bambini prematuri e si associa spesso all’anomalia della retina.
La miopia degenerativa progredisce anche dopo i 30 anni e si associa a gravi alterazioni del fondo oculare.
Altre forme di miopia sono quella senile (legata alla cataratta) e quella transitoria (legata alle infiammazioni oculari, diabete, traumi).
Nella maggior parte dei casi la predisposizione genetica favorisce l’insorgenza della miopia facendo allungare eccessivamente in senso antero-posteriore il bulbo oculare: ogni mm in più crea una miopia di circa 3 diottrie.
Quando questi valori di allungamento sono particolarmente elevati la retina subisce delle forti tensioni lacerandosi spesso spontaneamente in più punti: ecco l’importanza del controllo periodico del fondo oculare.
Oltre a quanto precedentemente esposto si è molto discusso circa l’influenza dell’ambiente e delle abitudini di vita sull’insorgenza della miopia, studi statistici dimostrano che un eccesso di attività visiva da vicino specialmente se associata a una predisposizione genetica ha un ruolo importante nell'insorgenza e nella progressione della miopia.
L’occhio è una vera e propria macchina fotografica di cui la retina è la sua pellicola
La luce attraversa il film lacrimale, la cornea, l’umor acqueo, il cristallino, l’umor vitreo, tutti gli strati retinici e raggiunge finalmente i foto recettori in cui si verifica la trasduzione chemo – elettrica vale a dire una reazione chimica capace di generare un impulso elettrico nervoso.
Da qui attraverso le fibre del nervo ottico e le vie ottiche gli impulsi raggiungono la corteccia occipitale ove vengono elaborati e trasformati in percezione visiva.
Nell’astigmatismo un punto luminoso viene percepito come una linea
Nell’astigmatismo la cornea invece di avere una forma sferica ha una forma ovoidale; per questo un punto luminoso viene percepito come una linea. Questo comporta una scarsa e imprecisa visione sia da lontano sia da vicino.
I tipici sintomi da affaticamento quali bruciore ed arrossamento mal di testa e blefarite sono molto frequenti negli astigmatici non giustamente corretti.
L’astigmatismo si classifica in semplice (miopico o ipermetropico) e misto (miopico e impermetropico) inoltre può essere lieve fino a una diottria, medio sino a due diottrie e forte oltre le due diottrie.
L’ipermetropia è un difetto visivo presente in circa il 20 % della popolazione
L'ipermetropia è caratterizzata da un eccessivo uso della accomodazione con una buona visione degli oggetti lontani, una difficoltosa visione di quelli vicini ed un marcato affaticamento visivo.
L’occhio nell’ipermetrope è più corto del normale e quindi le immagini si focalizzano dietro alla retina e componente ereditaria, genetica è molto marcata.
L’ipermetropia lieve (fino a una diottria) può essere ben compensata anche senza sforzo nei giovani mentre la media (fino a tre diottrie) e la elevata (oltre le tre diottrie) richiedono l’uso permanente degli occhiali.
La presbiopia è dovuta alla perdita di elasticità del cristallino
La Presbiopia è dovuto alla perdita di elasticità del cristallino legata all’invecchiamento con una progressiva difficoltà nella visione da vicino. Nell’occhio delle persone giovani il cristallino accomodando (micromovimenti che ne modificano la curvatura) permette una visione chiaramente a fuoco in contemporanea sia da lontano che da vicino. Dopo i 40 anni i presbiti devono distanziare l’oggetto fissato per riuscire a vederlo.
Progressiva opacizzazione del cristallino
Il termine cataratta è stato coniato nell’antichità quando si credeva che nell’occhio scendesse un velo come una cascata d’acqua.
In realtà la cataratta è una progressiva opacizzazione del cristallino (lente interna dell’occhio) legata a fenomeni di ossidazione e di disidratazione.
Rappresenta la prima causa di cecità nei paesi del terzo mondo e l’unica terapia possibile è quella chirurgica sostituendo il cristallino opaco con una lente artificiale; oggi l’intervento di cataratta è il più eseguito al mondo e può anche consentire di correggere eventuali difetti refrattivi.
I TERMINI OCULISTICI PIÙ COMUNI
Anestesia: procedura che rende indolore l’intervento; può essere topica ( a base di gocce) o locale ( con iniezione)
Astigmatismo: difetto rifrattivo duvuto ad una curvatura ovoidale della cornea; comporta distorsione delle immagini
Cataratta: opacità parziale o totale del cristallino naturale
Cataratta secondaria: opacizzazione della capsula posteriore del cristallino naturale dopo intervento di cataratta
Cornea: struttura trasparente nella parte anteriore dell’occhio che serve a concentrare la luce sulla retina
Cristallino umano: lente situata all’interno dell’occhio dietro la pupilla che permette di focalizzare la luce sulla retina
Cristallino artificiale o iol o pseudofaco: lente costituita da materiale sintetico trasparente che sostituisce il cristallino naturale
Decimi di vista: unità convenzionale di misura per valutare quantitativamente la vista di un soggetto
Diottria: unità di misura del potere refrattivo di una lente; tante più sono le diottrie tanto meno il paziente vede in decimi tanto più spesso è l’occhiale
Emmetropia: condizione per cui un occhio è privo di difetti di rifrazione
Errore o difetto di rifrazione: è una anomalia dell’occhio che comporta miopia, astigmatismo e ipermetropia
Ipermetropia: difetto di rifrazione per cui l’ occhio vede meglio da lontano e peggio da vicino
Laser: moderni strumenti in grado di emettere precisi fasci di luce che a seconda della lunghezza d’onda possono trovare applicazione nel glaucoma (gli YAG laser), patologie retiniche (ARGON laser), difetti refrattivi (laser ad eccimeri)
Miopia: difetto di rifrazione per cui un occhio vede bene per vicino e male per lontano
Oculista: medico specialista nella cura delle malattie dell’occhio
Optometrista-ottico: artigiano diplomato che ha il compito di eseguire l’occhiale prescritto al medico oculista. Non può prescrivere medicine, curare malattie, fare operazioni
Presbiopia: anomalia per cui un occhio non riesce più ad accomodare cioè a mettere a fuoco a distanza ravvicinata; si presenta dopo i quarant’anni per ogni attività svolta nel raggio di 20-50 cm
Visus o acuità visiva: capacità dell’occhio a vedere; un occhio che vede bene ha dieci decimi di visus, un occhio che vede poco ha uno-due decimi di visus.
La chirugia refrattiva serve per eliminare o ridurre i difetti visivi.
La chirurgia refrattiva permette nella stragrande maggioranza dei casi l’eliminazione o la riduzione dei difetti visivi modificando con il laser con tecniche chirurgiche alcune strutture dell’occhio.
I trattamenti chirurgici, in particolare quelli laser, hanno raggiunto ormai già da molti anni elevati livelli di precisione e sicurezza purché il chirurgo effettui un'attenta selezione dei pazienti che realmente possono essere sottoposti a questo tipo di intervento.
Questo avviene grazie all’uso di una nuova generazione di strumenti (topografo, pachimetro, aberrometro) per valutare eventuali controindicazioni di tipo anatomico all’intervento e grazie ad una approfondita anamnesi per eventuali controindicazioni di carattere generale (malattie dismetaboliche, difetti visivi non stabili).
Le seguenti condizioni sono necessarie per avere un risultato ottimale in un intervento di chirurgia refrattiva:
- idoneità dell’occhio all’intervento
- chirurgo esperto e competente
- strumentazione di ultima generazione.
Nei casi di miopia molto alta (superiore alle 8 diottrie) si può prendere in considerazione la chirurgia intraoculare con interventi che consistono nell’introdurre una lente intraoculare all’interno dell’occhio oppure con interventi che sostituiscono il cristallino naturale con uno di diverso potere.
Se bene questo tipo di chirurgia sia ben collaudato dal tempo e dal numero di interventi eseguiti è più invasivo di un intervento laser comportando potenziali rischi aggiuntivi.
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